Per un brindisi etneo, due spumanti che portano il nome Apum, vezzeggiativo di papà utilizzato dalla piccola Chiara, figlia del produttore Seby Costanzo, nata proprio quando Cantine di Nessuno prendeva forma.
Entrambi sono realizzati da uve di Nerello Mascalese, principale vitigno etneo che su questi terreni esprime le sue particolari qualità organolettiche, un recente impianto a spalliera sul Monte Gorna. Siamo sul versante sud-est del cratere spento del vulcano con terreni sabbiosi-vulcanici, escursione termica molto alta. Il primo spumante dell’azienda è il metodo Classico Etna Doc Apum 2018. Un brut millesimato blanc de noir, 24 mesi sui lieviti. Etichetta nero ed argento. Un sorso gradevole, fresco attraversato da una sapidità tipica dei terreni vulcanici. Buona la persistenza.
Il secondo è un metodo Classico Etna Doc Apum 2018 brut rosé millesimato 24 mesi sui lieviti, etichetta rame. Affascinante il colore, ma ancora di più il naso con delicati rimandi floreali e fruttati di fragoline di bosco e lamponi accompagnati da sensazioni di erbe aromatiche. Armonioso e rinfrescante.
L’azienda Cantine di Nessuno delle famiglie Costanzo e Bracatelli si trova sul versante sud est dell’Etna in contrada Trecastagni (Ct). Il nome fa riferimento alla mitologia omerica, ma nasce da una particolare visione del territorio e del significato della parola “terra”. La terra à di tutti noi, quindi di nessuno.